Le regole (non scritte) dello young adult

Sì, cioè, se lo prendiamo nel senso più generico del termine, il genere young adult (o coming of age) è piuttosto vecchiotto ed anche vario. Se vogliamo include cose come “Il Libro della Giungla”, “Huckleberry Finn”, “Il Giovane Holden”, “I Ragazzi della 56ma Strada” e ovviamente pure “Piccole Donne”.

Ma oggi come oggi, nell’appiattimento creativo che ci circonda, lo young adult ‘moderno’ significa poco più che saga-letteraria-da-non-meno-di-tre-romanzi-che-finisce-puntualmente-in-saga-cinematografica-da-almeno-un-film-o-più-di-uno-se-ha-successo.

Insomma, da “Harry Potter” a “Twilight”, da “Divergent” a “The Hunger Games”, da “Maze Runner” a “Shadowhunters”. Frotte di adolescenti pronti a salvare il mondo tra una storia d’amore, un atto di ribellione e una rivalità irrisolvibile.

Genere, quello dello ‘Young Adult Moderno Organizzato a Saghe’ (YAMOS), che pare avere delle regole non scritte ma imprescindibili.

Quali sono? Aguzzando la vista ne ho individuate alcune. Te le riassumo usando termini da giovini come ‘crush’, ‘mainstream’ e ‘bella raga’. Così ci capiamo.

Protagonisti carini

I protagonisti non possono essere mai bruttarelli, che poi i giovini non li prendono a modello e soprattutto non si fanno prendere dalle crush. Non possono essere nemmeno bellissimi, che poi i giovini si intimoriscono.

Quindi, carini va bene? Sì, bene. Rigorosamente carini, perché se non lo sono abbastanza…

(cioè, non troppo)

Coprotagonisti meno carini

… devono essere per forza coprotagonisti.

Il coprotagonista, lievemente meno importante del protagonista, deve essere meno carino/a del protagonista per non rubare la scena, ma non arrivare al bruttarello: deve infatti consentire la crush per tutti i giovini che non sono mainstream.

Per il bruttarello, se proprio li vogliamo inserire nella saga, rimangono quindi solo i posti da cattivo e da carne da macello.

(carini ma non abbastanza)

Ribellione verso la società oppressiva

È impossibile farne a meno. Nello YAMOS ci deve essere una società oppressiva e questa deve essere appannaggio degli adulti. Scusa, dei vecchi.

Perché oppressiva? Perché il giovine, altrimenti detto adolescente, deve sbuffare per ogni cosa che l’adulto (scusa, vecchio) chiede: fare i compiti, mettere a posto in camera, lavarsi accuratamente.

Tutto ciò viene in qualche modo proiettato sulla società dipinta nello YAMOS facendo in modo che i giovani protagonisti siano: costretti a uccidersi tra loro, costretti a dividersi in casate dai nomi buffi, costretti a combattere con i lupi mannari e a vagare per strani labirinti. Tutto questo per poter gridare ‘abbasso i compiti’, che è, insomma, lo scopo ultimo dello YAMOS.

(bella, raga)

Gli adulti

Nello YAMOS gli adulti (anzi, i vecchi) oltre a fare le comparse hanno due possibili ruoli: il Mentore e il Cattivo. Il cattivo è di solito il ruolo più probabile. Tutti gli adulti, si sa, sono cattivi e vogliono eliminare e/o assoggettare i giovini al loro volere malvagio: obbligarli a fare i compiti.

Se l’adulto (anzi, il vecchio) non è un Cattivo, potrebbe essere un Mentore. Ne esistono pochi ma necessari. In ogni saga YAMOS che si rispetti infatti i giovini protagonisti avranno necessità, mentre sono impegnati a salvare il mondo, di fare qualche cosa da adulto: cucinare un uovo al tegamino; pagare una bolletta del telefono; andare in auto dal posto X al posto Y. Il Mentore sta lì proprio per questo, magari mentre dispensa consigli saggi (saggi per un vecchio, quindi completamente ignorati dai giovini).

Come forma di vendetta verso gli adulti, il Mentore spesso muore una volta esaurito il suo compito.

(grazie per la casa, zio)

Le categorizzazioni

Tra i temi dello YAMOS potrebbe esserci l’emancipazione, la libertà, il libero pensiero eppure, cosa singolare, ogni saga che si rispetti deve avere una serie di categorizzazioni piuttosto rigide alle quali i giovini protagonisti appartengono.

Che sia la casa di BarbaSerpe o di OrsoGrosso.

Che siano i Cinghiali Mannari contro i Pallidi Sbrilluccicosi.

Che siano gli Alleganti o i Refusi, c’è sempre la forte necessità di mettere ordine e separare i personaggi in gruppi, caste, tribù.

Probabile che l’adolescenza necessiti questa separazione, questo ordinamento in una fase di confusione. Dopotutto il gruppo crea un senso di appartenenza, di famiglia, che fa sentire meno soli. E lo YAMOS si nutre voracemente di queste necessità.

(raga asp sono in grifondoro!!!😮😮😮)

Prendersi sul serio

Sempre.

Mai ridere. Mai fare ironia. Lo YAMOS è una cosa seria, un appiglio in una fase di crescita piena di drammi, in cui ogni occhiata storta, ogni maglietta sbagliata potrebbe rovinarti la vita. Per sempre.

Fortunatamente (e qui mi rivolgo a te, giovine) man mano che gli anni passano ci si rende conto che sono tutte vaccate, e che anche le situazioni in apparenza più drammatiche possono essere affrontate con una risata.

Ma NON nello YAMOS, cribbio!

In conclusione

Queste le regole che ho osservato, con superficialità e un forse un po’ troppa insofferenza, seguendo una manciata di saghe YAMOS. Immagino tu abbia capito quali.

Ho offeso la tua saga YAMOS preferita? Beh, ricorda la regola del ‘Prendersi sul serio’.

Ci sono altre regole? Non so, forse. Non le ho notate.

Ci sono altre saghe che possiamo infilare nel sotto-genere YAMOS? Non so, credo di sì.

Ci sono anche ‘young adult’ che non stanno nello YAMOS? Sicuramente. Credo siano i più belli.

21 risposte a "Le regole (non scritte) dello young adult"

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  1. Il mio “coming of age” consta di sei volumi, per Natale saranno 7, si spera, e non ha nessuna delle regole di cui sopra, nel senso che ci sono conflitti sì, ma non salvano il mondo, ci sono rapporti speciali tra nonno e nipote, ci sono rapporti difficili con genitori o perché mancano o perché sono davvero str… o perché devono fare tutto ciò che gli si dice, incluso fare la stessa facoltà universitaria che il padre ha frequentato e che quindi impone. Si ride. C’è un personaggio che fa ridere, fa ironia, battute, è forte, ma un po’ debole nel suo profondo. Considera però che non ho sfiorato nemmeno lontanamente il best seller e non ne faranno né ora né mai una serie TV o una serie di film, per quanto verrebbero mooooooolto meglio di 13, di Elite, di qualsiasi teen series Netflix, infatti su Prime Video ste cose non le producono e l’unico protagonista adolescente è in una serie con Al Pacino e non è come quelle serie citate, pare ne faranno una seconda stagione: The Hunters, ma non si configura come “Coming of Age”, forse thriller? Non so se l’hai vista, ma sono alla ricerca degli ex nazisti. Una volta sono stato al BAFTA a Londra dove hanno spiegato che nessun produttore/regista di calibro/serio produce/si fa produrre serie con adolescenti. In Italia anche ce ne stanno di questo tipo di serie e su IMDB sfiorano anche voti come 4-5-6 meno meno su 10. 🙂 . 😛

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    1. No, se non arrivi al bestseller mi sa che non possiamo proprio parlare di YAMOS 🙂

      Non ho avuto voglia di analizzare anche le serie TV, ce ne saranno comunque un mucchio (mi vengono mente a memoria, oltre a quelle che citi, The 100, Teen Wolf, Daybreak, Vampire Diaries…) e naturalmente non rispetteranno tutte le regole (non scritte) dello YAMOS…

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  2. Tutto giusto, a parte il prendersi sul serio: qualcosa di classificabile come young adult ha dell’ironia.
    Per esempio, Harry Potter ha dei passaggi volutamente comici in ogni libro (oltre a quelli involontariamente comici) e Percy Jackson, almeno nel primo ciclo, ne ha un bel po’.
    Dovrei rileggere Il castello errante di Howl, perché sono quasi certo che pure lì ci fosse qualcosa di buffo ogni tanto, ma quel libro (e seguiti) starebbe stretto in molti dei punti elencati. Forse in tutti 😉

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    1. Beh, Potter è un po’ al limite però è anche il primo (credo) del filone: ci sta qualche violazione delle regole (non scritte). Non so se Howl è ‘young adult’, sicuramente non YAMOS.

      (ma poi, lo sai già che tutte queste etichette servono a niente)

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        1. Ecco, diciamolo. Una volta in un podcast ho ascoltato due tizi accanirsi sul fatto che un libro fosse ‘steampunk’ oppure ‘clockwork’ e nessuno dei due ha raccontato qualcosa sulla trama del romanzo (che tuttora non conosco).

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        2. Su steampunk e derivati c’è tutto un incomprensibile casino: ricordo la puntata dei Simpson sugli young adult, era uno spasso, e Homer a un certo punto diceva una cosa tipo “Spero che ci sia abbastanza steampunk, vai a sapere cos’è” XD
          E credo che qualcuno abbia inventato lo squidpunk solo per prendere in giro la tendenza alle sottocategorie dello steampunk ^^

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        1. Molte storie Ghibli vengono da romanzi, a volte giapponesi, a volte europei.
          Riguardo a Howl, sospetto che se l’autrice non fosse morta qualche anno dopo il terzo, ne sarebbe uscito pure qualcuno in più.

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