È un futuro remoto in cui l’ecosistema terrestre è andato in vacca dopo che gli organismi geneticamente modificati si sono diffusi su larga scala. L’umanità vive all’interno di piccole cittadelle isolate oppure sopravvive come può nel mondo esterno. Vesper vive insieme al padre paralizzato, sogna di diventare un ingegnere genetico e di farsi accettare all’interno di una cittadella. Lo zio, che gestisce con crudeltà una comunità di orfani, vuole il controllo del territorio. Un giorno una piccola navicella precipita al suolo, e Vesper salva uno dei passeggeri. Una donna di nome Camellia.
Questa produzione Lituana-Francese-Belga propone una storia ben fatta sul tema post apocalittico dell’ecosistema terrestre che diventa invivibile per l’umanità. Si tratta di una narrazione che si prende i suoi tempi, non è concitata, non va in giro a strillare e fare le sgommate.
È anche un mondo affascinante e molto ricco, pieno di elementi retro-tecnologici (come il drone che il padre di vesper usa per comunicare con la figlia e accompagnarla nelle sue uscite) e di creature (soprattutto vegetali) molto varie e pericolose. L’estetica è curata, bella. Mi ha ricordato tante cose, da Jim Henson a Terry Gilliam, da Henki Bilal ai fratelli Grimm.
Il film è stato girato e prodotto in inglese, con una folta presenza di attori britannici (come al solito bravissimi). Ottima scelta.
Unico difetto, ma davvero minimo, il fatto che tanti punti aperti non trovano uno sviluppo. I pellegrini, Camellia, le cittadelle. Rimane tutto un po’ in sospeso ma, occhio, non è detto che sia un male. A volte una storia rimane bella proprio per le cose che non vengono spiegate.
Come al solito, ultimamente mi vengono i collegamenti. Ed eccone qualcuno:
Nausicaa nella valle del vento
Questo capolavoro di Hayao Miyazaki è facile da associare a Vesper. Le due storie sono ambientate un un futuro in cui il pericolo non è rappresentato dalla mancanza di vita, ma dalla presenza di vita incompatibile con l’essere umano. E, allo stesso modo, il messaggio ecologista non è un americanissimo “bruciamo tutto con il napalm” ma una prospettiva di armonia ed equilibrio.
Facile anche associare le due protagoniste. Forse più scienziata Vesper rispetto a Nausicaa, ma entrambe giovani, intelligenti, pronte non a menare ma a comprendere quello che succede attorno.

Godzilla il pianeta dei mostri
Questa serie di tre anime credo sia piaciuta più a me che agli appassionati del lucertolone. Ho apprezzato tantissimo la rivisitazione di tutti i kaiju e in più, dai, Godzilla contro mecha.
Comunque. L’umanità, sconfitta da Godzilla, fugge nello spazio. Quando alla fine decide di tornare (chissà se nel frattempo se ne è andato?) Godzilla non solo è vivo e vegeto, ma l’intero pianeta è stato rimodellato a sua immagine.
A questo punto non resta altra scelta che rimanere sul pianeta, forti di nuove tecnologie (che non funzioneranno). Oppure anche in questo caso trovare un equilibrio può essere la soluzione?

Defiance
Di questa serie avevo già parlato qui e mi viene in mente perché anche in questo caso l’ecosistema della Terra va a farsi friggere.
Il motivo mi ha sempre divertito: una terraformazione aliena avviata per sbaglio.
Lol.

Esprimiti