Go, go, go…

La prossima settimana in teoria dovrei tornare in trasferta all’estero dopo quasi due anni di stop (in realtà mi sono spostato ma solo in Italia). Sono un po’ nervoso e spero vada tutto liscio: non è semplice come in passato, ci sono un po’ di rogne da controllare per preparare il viaggio e c’è sempre l’imprevisto in agguato.

Eppure, come dicevo tempo fa a un collega, andare in trasferta all’estero fa sempre bene. Non solo per ciò che si va a fare e non fare ma anche per l’opportunità di uscire dalla comfort zone dell’ufficio.

È una buona cosa. Con attenzione, senza abbassare la guardia, ma non si può stare sempre tranquilli e buoni in un loop temporale di giorni sempre uguali tra loro. Ciao, io vado. Ci sentiamo, ok?

9 risposte a "Go, go, go…"

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  1. Salute. Leggevo giusto ieri che al rientro se torni da certe nazioni nella lista C (che non so cosa sia) devi fare tampone al rientro, isolamento fiduciario di 5 giorni e poi altro tampone. Se vai in certi paesi: tampone prima di partire, quarantena di 10 giorni in struttura apposita pagata in anticipo e tampone al giorno 2 e 8. Mah. Di certo non sarai sulla lista C. Io ho capito solo che oramai non esiste più nessuna unione europea e non c’è più alcuna libertà di circolazione. Non c’è già più nel proprio paese, pure se è incostituzionale.

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    1. Abbiamo organizzato tutto per evitare le quarantene. Ormai siamo bravi in queste cose.
      Restando comunque in zona di lockdown, cosa pallosa sarà uscire dalla sede del cliente, tornare in albergo raccattando qualcosa da mangiare in camera. Non c’è infatti servizio ristorante, e nemmeno la possibilità di uscire a cena. Ma va bene così.

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